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Attrazioni imperdibili

PUNTI DI INTERESSE

COSA NON PUOI PERDERE

Le bellezze culturali e naturalistiche sono veramente tante. Dal vicinissimo castello di Koroni a quello di Methoni, la fortezza di Navarino, il bellissimo complesso archeologico della antica Messini, il Palazzo di Nestore o le cascate di Polilimnio. Per chi sceglie poi di avventurarsi più lontano si può inoltre andare a visitare l’antica Olimpia e le grotte di Diros.

Nella vicina Koroni si possono trovare inoltre servizi di visite in barca anche alle vicine isole di Skiza e Sapientza dove poter approfittare di una breve sosta per fare snorkelling.

DA NON PERDERE

CASTELLO DI KORONI

Insieme alla fortezza della vicina Methoni, Koroni fu una delle più antiche e durature colonie veneziane del Peloponneso, utilizzata anche come avamposto sulla strada per Creta: è proprio per questo motivo che le due località venivano chiamate, durante il Medioevo, “gli occhi della Serenissima”.

Il castello che domina il paese, costruito tra il 600 e il 700 d.C., dal 1500 fu occupato alternativamente dai Veneziani e dai Turchi fin quando, nel 1828, non fu definitivamente liberato dai Francesi.

Ma in realtà Koroni ha origini antichissime. L’ultima fortificazione veneta infatti poggia sui resti della precedente edificazione spartana di Assine, sorta a sua volta su quelli ancora più antichi della città di Rio, che Omero cita fra le sette città messene che parteciparono alla guerra di Troia nell’esercito inviato dal Re Nestore.

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CASTELLO DI METHONI

Costruito dai Veneziani nel primi anni del XIII secolo su un promontorio roccioso, il castello è tra i più grandi del Mediterraneo. Sarete stupiti dal ponte di pietra a 14 archi che collega il castello alla riva. Il simbolo celebre di Venezia, il leone di San Marco, domina la porta del castello ricco di bassorilievi, emblemi, stemmi, iscrizioni e delle enormi porte del cancello principale, sopra il fossato – e delle reliquie di due stabilimenti balneari ottomani.

Ai margini meridionali del castello si staglia un isolotto fortificato galleggiante. Bourtzi, come viene chiamato, edificato dai Turchi nel XVI secolo e adoperato come prigione e luogo di esecuzioni e collegato al castello da una piccola strada di pietra.

DA NON PERDERE

FORTEZZA DI NAVARINO

Anche solo raggiungere la vecchia Fortezza di Navarino è una cosa da fare assolutamente.

Non solo per la fortezza in sé, ma perché avrete davanti agli occhi una delle spiagge più belle del mondo, Voidokilia Beach, detta anche l’Omega perfetto.

La costruzione risale al XIII secolo e aveva la funzione di proteggere la baia di Navarino. La baia è storicamente nota per essere stata teatro di due battaglie navali: la battaglia di Pylos (425 a.C.), dove trovò tragica fine l’esercito Spartano per mano degli Ateniesi guidati dallo stratega Demostene durante la guerra del Peloponneso, e la battaglia di Navarino (1827), episodio emblematico della guerra d’indipendenza greca dall’oppressione turca.

Prendetevi tutto il tempo necessario a visitarla in tutta la sua estesa superficie. Scoprirete tra gli innumerevoli torrioni e le lunghe mura perimetriche squarci panoramici incredibili della baia.

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ANTICA MESSINI

Città-stato dorica fondata da Epaminonda nel 369 a.C.

La città stato prima amica dei Tebani e poi vicina ai Macedoni di Filippo II fu una delle poche a contrastare ripetutamente l’egemonia di Sparta. Nel 191 a.C. perdette l’autonomia capitolando di fronte agli Achei. Durante il periodo romano la città godette di una certa prosperità commerciale.

Della città antica rimangono resti del teatro di età ellenistica, dello stadio, del tempio dedicato ad Artemide Limnatis e delle mura fortificate; queste ultime, costruite nel IV secolo a.C., rappresentano uno degli esempi meglio riusciti dell’edilizia militare greca.

Di grande presenza il complesso monumentale, costituito da una corte centrale, da un doppio colonnato, un tempio dorico, un grande altare ed ambienti per riunioni.

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PALAZZO DI NESTORE

Sulla collina di Epanò Englianos i ruderi del palazzo di Nestore guardano l’orizzonte fitto di ulivi e ricordano la saggezza e la gloria del loro re, resa immortale da Omero nell’Odissea. Resti antichi raccontano del periodo miceneo quando il Peloponneso era zona ricca e prospera della Grecia, e il sovrano un ospite d’eccezionale generosità.

Oggi, uno dei luoghi storici più importanti della Messenia: fu scoperto nel 1939. A soli 17 chilometri dalla città di Pylos, gli archeologi hanno portato alla luce i resti di una antica reggia, costruita sui resti di strutture precedenti, che coincide cronologicamente con il racconto di Omero. Nella parte anteriore della struttura si trova il famoso archivio di tavolette scritto in lineare B, la forma più antica di greco. L’ala meridionale del palazzo di Nestore conserva invece i resti dell’appartamento della regina dove è stata scoperta una tinozza da bagno in terracotta – elemento che anch’esso coincide con la narrazione omerica.

Rinomata è l’importanza del palazzo di Nestore e la forza del suo sovrano che durante la guerra di Troia inviò il secondo contingente militare più numeroso con le “novanta navi nere”.

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CASCATE DI POLYLIMNIO

Una cascata che vale la pena visitare si trova al confine tra le province di Messinia e di Ilia nel Peloponneso occidentale. Questo piccolo paradiso comprende il canyon e la cascata di Neda. Si tratta dell’unico fiume in Grecia con un nome femminile. Neda nasce nei pressi dell’omonimo villaggio, sul versante meridionale del Monte Lykaion.

Alta circa 60 metri, la cascata, che precipita nel canyon, insieme alla ricca vegetazione che la circonda -pini, fichi selvatici, caprifogli, allori, salici e querce- creano un paesaggio davvero affascinante e suggestivo.

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ANTICA OLIMPIA

Olimpia è incastonata in una valle situata lungo il corso del fiume Alfeo, nell’Elide (Peloponneso nord-occidentale), presso la località di Pisa (Grecia).

La città possedeva molti edifici, alcuni dei quali venivano usati come dimora dagli atleti che partecipavano ai giochi, detti appunto olimpici, che si svolgevano ogni quattro anni in onore di Zeus. I primi giochi ufficiali che davano in premio ai suoi vincitori privilegi al pari di capi di stato.

In questo luogo venne compilato per la prima volta nel 776 a.C. un elenco di vincitori: è possibile da ciò desumere che si trattasse dell’esito delle prime Olimpiadi storicamente accertate. Le olimpiadi hanno passato molti eventi storici dell’antichità finché nel 393 d.C. furono bandite essendo considerate dalla Chiesa Cristiana di retaggio pagano.

Dopo la loro riscoperta nel XVIII secolo, la zona venne sistematicamente scavata dagli archeologi. I reperti più importanti sono allestiti nel Museo Archeologico di Olimpia. Nel 1988, il sito archeologico di Olimpia è stato aggiunto alla lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dall’UNESCO.

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LE GROTTE DI DIROS

Le suggestive grotte stalagmitiche e stalagtitiche sono un intricatissimo e fitto reticolo di gallerie naturali scavate dall’acqua fin sotto il livello del mare.

La leggenda vuole che questo sistema di caverne si estenda verso nord fino a Sparta. Attualmente gli speleologi ne stimano la lunghezza in 14 km, di cui 1,2 km accessibili ai visitatori; i primi 300 m si percorrono a piedi, per poi proseguire in barca.

Abitate già nel Neolitico, le grotte furono apparentemente abbandonate in seguito a un terremoto nel 4 a.C. e non vennero riscoperte fino al 1895, ma la loro esplorazione sistematica ebbe inizio soltanto nel 1949. Le Grotte di Dirós sono famose per le ricche formazioni di stalattiti e stalagmiti, a cui sono stati dati nomi poetici come Foresta di Palme, Giglio di Cristallo e I Tre Saggi. Alcune di queste raggiungono dimensioni notevoli, come la famosa sala del trono, grande quanto un campo da calcio.

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